Triduo pasquale

Il Giovedì Santo mi è morto un parente e ho scoperto che la Chiesa, durante il Triduo pasquale, non pratica le messe ai defunti.

Quindi la salma dovrà aspettare che passi Pasqua per avere le esequie.

Mi sono meravigliato per la gabbia di dottrina in cui si sono cacciati i seguaci di Gesù, che hanno fatto dell’ortodossia, della Legge, il punto di riferimento dell’esistenza, proprio quello che Gesù ha voluto scardinare nella sua missione. Si rifiuta l’atto gratuito per eccellenza, dare sepoltura, pregare il Padre di avere cura dello Spirito che ci ha lasciati, fare del rito un viatico, accompagnare lo Spirito all’Aldilà. Seppellire un defunto è l’atto gratuito più grande, forse l’unico atto gratuito di cui siamo veramente capaci, perché lo offriamo senza aspettarci niente in cambio, neppure un «Grazie!».

Il senso della negazione del rito durante il Triduo è chiaro: tutta la Chiesa si ferma, sia per la morte di Gesù sia per l’attesa del ritorno, il silenzio alla fine delle messe serali in questo periodo servono a marcare proprio questo senso di attesa. E nell’ottica della religione è un comportamento ineccepibile. Lo capisco meno per un Cristiano. Se il punto di riferimento della Fede è Gesù, tutta la costruzione religiosa traballa.

Nella sua predicazione Gesù è sempre andato contro la Legge, si è inimicato già con le prime parole i sacerdoti, i custodi della Legge mosaica. È dovuto scappare più volte alla cattura e all’ira delle autorità religiose, ha infranto più volte le regole.

«I Santi ci indicano come funziona il rinnovamento e come possiamo metterci al suo servizio», ha spiegato papa Benedetto XVI nell’omelia del Giovedì Santo, tirando le orecchie ai preti disobbedienti austriaci. E dice bene, i Santi sono stati dentro la Legge, non Gesù. Se fosse stato un rinnovatore, come avevano voluto capire i Farisei al suo apparire, avrebbe vissuto a lungo e con molto onore. Ma si è dimostrato subito un disobbediente, uno che andava contro la Legge. E in effetti, come gli eretici, ha subito un’atroce morte pubblica.

La Parola, l’amore del Padre non si può ingabbiare in regole, perdono la freschezza, la libertà, la gioia e diventano devozionismo, obbedienza a un Potere (quello che la Chiesa chiede): la Via di Verità e Vita si trasforma in religione e si adorano le statue.

Gesù aveva guarito di sabato, sicuramente avrebbe sepellito di Sabato Santo anche il mio parente.

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