Il Tao, come l’ho capito io – 63

LXIII - L'INIZIO FAVOREVOLE
Pratica il non agire,
imprendi il non imprendere,
assapora l'insapore,
considera grande il piccolo e molto il poco,
ripaga il torto con la virtù.
Progetta il difficile nel suo facile,
opera il grande nel suo piccolo:
le imprese più difficili sotto il cielo
certo cominciano nel facile,
le imprese più grandi sotto il cielo
certo cominciano nel piccolo.
Per questo il santo non opera il grande
e così può completare la sua grandezza.
Chi promette alla leggera trova scarso credito,
chi reputa tutto facile trova tutto difficile.
Per questo al santo tutto pare difficile
e così nulla gli è difficile.

Wu wei, non agire, non significa restare immobili, ma significa agire in modo spontaneo, non artificiale o sottoposto a condizionamenti sociali. La mente deve essere libera, non attaccata a pensieri ancorati nel passato o a mire future, e deve seguire il principio di polarità yin e yang. Viviamo male perché rispondiamo alla rabbia con la rabbia, all’offesa con l’offesa, dimenticando il principio di polarità, o forse è più corretto dire trascurando il principio di polarità, perché in questo modo possiamo permanere in uno stato di sofferenza che, non si sa per quale alchimia, preferiamo alla felicità, siamo accumulatori di energie negative.

Se teniamo a mente il wu wei tutto si fa semplice. Lau Tzu in questo modo ci invita alla consapevolezza e a un ritorno alla naturalità dell’essere.

Agire senza sforzi, essere foglia che si fa trasportare dall’acqua.

Conoscere (assaporare) quello che non si sa.

Non considerare privo di importanza ciò che è piccolo (un piccolo risentimento non va trascurato, ma risolto subito, altrimenti ingrandisce e diventa detestabile), e va considerato molto anche il poco (l’invito evangelico alla condivisione, il poco condiviso diventa molto, si sfama un popolo con due pesci e cinque pani). Non agire significa rispondere a un torto non con un torto ma con la virtù, non si usa la stessa polarità, ma quella opposta.

I progetti complicati devono essere intrapresi quando sono facili, altrimenti le difficoltà ci sovrastano. Così le opere devono essere intraprese quando sono piccole, si parte da piccole cose, fattibili, concrete, poi si cresce in solidità.

La persona saggia (santo) si comporta proprio così, non promette di fare grandi cose, ma nel facile e nel piccolo può costruire la sua grandezza. Non promette la luna, garantisce di camminare assieme.

Chi promette alla leggera trova scarso credito, è un fanfarone (quanti esempi di politici potremmo indicare!); chi è convinto che ogni cosa sia facile, alla prima difficoltà si blocca.

Per questo il saggio considera ogni cosa difficile, la affronta quando è ancora piccola e così non conoscerà ostacoli.

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