LXVI - POSPORRE SÉ STESSO La ragione per cui fiumi e mari possono essere sovrani di cento valli è che ben se ne tengono al disotto: perciò possono essere sovrani di cento valli. Così chi vuole stare disopra al popolo con i detti se ne pone al disotto, chi vuol stare davanti al popolo con la persona ad esso si pospone. Per questo il santo sta disopra ed il popolo non ne è gravato, sta davanti ed il popolo non ne è ostacolato. Così il mondo gioisce di sospingerlo innanzi e mai ne è sazio. Poiché ei non contende nessuno al mondo può muovergli contesa.
Il mondo capovolto. Lao Tzu invita a costruire un mondo opposto a questo. D’altra parte Lao Tzu era un orientale, a oriente il sole nasce, mentre la filosofia che domina il mondo è quella occidentale, dove il sole muore. In questa logica di morte ciò che insegnano le aziende che muovono l’economia è affrontare il mondo con spirito di competizione e volontà di primeggiare, lo scopo è quello di diventare dei leader, delle guide. Per essere guide bisogna ottenere la benevolenza di chi comanda, la categoria del merito osanna chi si inginocchia verso i superiori e dimostra capacità mediocri, così da non insidiare il posto del superiore.
Lao Tzu, dice il contrario, il sovrano è chi si pone al di sotto di tutti; Gesù diceva che se vuoi comandare devi farti servitore di tutti. I fiumi e i mari stanno al di sotto della valle e tutti vi confluiscono, le diecimila creature per dissetarsi alle acque, gli uomini per irrigare i campi; tutte le acque vanno al mare, che sta al di sotto di tutto.
Il santo (il saggio) facendo la sua opera di servizio, comanda il popolo senza far pesare la sua posizione e il popolo non se ne sente gravato; sta davanti al popolo come guida, ma non cerca riflettori e luci per sé, non vuole adulazioni, per questo il popolo non lo sente come un impiccio, un ostacolo.
Proprio perché non chiede onori e riverenze, non dispensa minacce o castighi, il popolo lo riconosce come leader.
Dato che la competizione non gli appartiene, nessuno gli può muovere contesa.