Canto notturno numero uno

Non scivolare sui mantra che non comprendi
non sbucciarti le ginocchia con fughe dal reale
il sanguinare non serve per capire che ci sei

Non lasciare ai dubbi l’onere di dettar legge
che tra un se, un ma, un forse c’è sempre una vita
che si attorciglia e si espande senz’essere capita.

Non temere se la notte ulula, pure lei piange
per non essere compresa, nasconde i baci
degli amanti, ascolta promesse che lei non potrà fare

Sempre uguale e sempre diversa, spettatrice
distaccata di ogni storia d’amore, di ogni sospiro
incompreso, di un per sempre mutato in addio.

No, non cercare altrove quello che tieni tra le dita
anche se è poco, anche se è una tremante carezza,
il soffione che rallegra l’istante di una bambina,

Se ci appoggiamo alle nostre fronti
gli occhi miei, gli occhi tuoi vedono la soluzione
a tutti i misteri che resteranno incompresi,

Ma li possiamo capire, senza saperli svelare
che il sapere di noi due è semplicemente sentire
quel soffio sospeso tra l’ora e l’adesso

La parola apparentemente assente muove
tutte le emozioni, il canto non salmodiato
è una cetra che vibra tra le nostre esistenze

Ecco perché il tuo respiro racchiude tutti i canti
ecco perché il silenzio tramuta in luce
ecco perché le mie mani ti cercano ancora.

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