XIII - RESPINGERE LA VERGOGNA Favore e sfavore fanno paura, pregiar la propria persona è gran sventura. Che significa favore e sfavore fan paura? Il favore è un abbassarsi: nell'ottenerlo si ha paura, di perderlo si ha paura. Questo significa favore e sfavore fan paura. Che significa pregiar la propria persona è gran sventura? La ragione per cui ho gran sventura è che tengo alla mia persona, se non tenessi alla mia persona quale sventura avrei? Per questo a chi di sé fa pregio a pro del mondo si può affidare il mondo, a chi di sé ha cura a pro del mondo si può confidare il mondo.
Arzigogolo inerente al favore e allo sfavore. La relazione favore-sfavore va tenuta bene in evidenza, per non cadere in amare sorprese. Aumentare di pregio, cioè di prestigio, anziché un momento di gioia, può diventare una sventura. Se la vita ci è stata favorevole, il dubbio e l’ansia di perdere tutto ci fa vivere male, la sola idea dell’ombra della sventura ci toglie il sonno. Non c’è sfavore, tutto va bene, eppure non riusciamo a godere del momento positivo. In questo senso favore e sfavore fanno paura. La persona che è cresciuta in pregio è in gran sventura, o meglio può vivere questo disagio solo se ha messo al centro sé stessa, se quello che ha conseguito lo ha fatto per sé. Se tutto quello che abbiamo conseguito risponde alla nostra esigenza di vanità, allora viviamo nella paura, ma se il favore di cui abbiamo goduto non lo abbiamo finalizzato per raggiungere un prestigio personale, se non abbiamo vissuto il favore come un’agevolazione al nostro desiderio di competizione, non viviamo nella paura: quale sventura potrebbe capitarci se il favore è un episodio esterno a noi? Non ci riguarda. Se non teniamo alla nostra persona, se non siamo al centro del progetto della nostra vita (nel senso che tutto deve essere finalizzato a noi stessi), allora non temiamo sventure. Se al centro della nostra vita ci siamo noi, il nostro prestigio e vogliamo incarichi di governo, dureremo poco. Se abbiamo incarichi di governo (significa che stiamo vivendo un momento favorevole) e curiamo la nostra persona, ovvero viviamo con rettitudine e sobrietà, allora il nostro compito sarà duraturo e senza calamità.
