XLVI - ESSER PARCO NELLE BRAME Quando nel mondo vige il Tao i cavalli veloci sono mandati a concimare i campi, quando nel mondo non vige il Tao i cavalli da battaglia vivono ai confini. Colpa non v'è più grande che secondar le brame, sventura non v'è più grande che non saper accontentarsi, difetto non v'è più grande che bramar d'acquistare. Quei che conosce la contentezza dell'accontentarsi sempre è contento.
Quando nel mondo regna il Tao i cavalli più veloci, cioè quelli che servono in battaglia, vengono usati per le coltivazioni, ovvero quando regna il Tao, le armi tacciono, c’è armonia tra gli umani. Viceversa, quando il Tao è assente allora si vive nella paura del nemico, ci si arma, si alimentano pensieri di sterminio e di morte, si sta di vedetta presso i confini del regno.
Perché si vive nella paura e nel sospetto? Perché ci si allena a uccidere e ci sembra normale? Perché dietro un tale atteggiamento, dietro pensieri di militarizzazione ci sta la rincorsa ai propri desideri. È il vomitevole atteggiamento sottolineato ed esaltato dai reality statunitensi che le varie televisioni commerciali ci propinano. Vediamo gente normale che davanti a un militare in divisa lo ringraziano, spesso con la fase stereotipata: «Grazie ragazzi per quello che state facendo!»
Che cosa fanno i militari USA? Non vivendo gli Stati Uniti nel Tao, mandano i loro militari ai confini, anzi, li mandano armi in pugno a guerreggiare nel mondo. Perché sparano in terre altrui? Semplice, per mantenere inalterato lo stile di vita americano, fondato sulle brame. Il consumismo spinto all’eccesso non deve essere messo in discussione. Servono materie prime a costi bassi. A questo servono le guerre. Per questo i civili ringraziano commossi i loro militari, onorano i loro reduci. Lao Tzu dice che non c’è colpa peggiore che assecondare le brame, non c’è disgrazia peggiore del non accontentarsi; visto le palesi ingiustizie e le sofferenze che molti popoli subiscono per garantire il superfluo all’occidente, non c’è modo di obiettare a questa affermazione del grande maestro. La felicità sta alla base della vita negli Stati Uniti e nei paesi occidentali loro alleati? C’è collaborazione, servizio, reciproco rispetto, oppure ci sono atroci differenze nella società, il razzismo è radicato, i poveri pagano i privilegi dei ricchi, si vive nel terrore del furto? Basta risponderci onestamente a questo e capiremo il monito di non mettere le brame, i desideri al centro della propria vita.