LIII - TRARRE PROFITTO DALLE PROVE Se avessimo grande sapienza cammineremmo nella gran Via e solo di agire temeremmo. La gran Via è assai piana, ma la gente preferisce i sentieri. Quando il palazzo reale è troppo ben tenuto i campi son del tutto incolti e i granai son del tutto vuoti. Indossar vesti eleganti e ricamate, portare alla cintura spade acuminate, rimpinzarsi di vivande e di bevande e ricchezze e beni aver d'avanzo, è sfarzo da ladrone. È contrario al Tao, ahimè!
Se avessimo grande sapienza staremmo diligentemente nel Tao e agire per inseguire le brame e i desideri lo vivremmo con paura! Quest’inizio è rivolto a chi governa. Come abbiamo visto questo percorso dà molte indicazioni a chi vuole gestire la cosa pubblica, questo primo monito invita a rimanere ben concentrati nel Tao e non seguire le proprie ambizioni e aspettative, come diceva Gesù chi vuol essere primo si faccia ultimo, cioè affronti l’incarico di governo come servitore e non ambisca a essere servito. In effetti subito dopo troviamo scritto che la Via (il Tao) è piana, non ha con sé ostacoli, gli ostacoli ce li mette l’ambizione e la sete di potere, ma il Tao è una larga strada piana, però chi governa ambisce a essere servito, ambisce a bei palazzi, ambisce a una ricchezza sfacciata, tutte cose che ci costringono a seguire i sentieri (congiure, aspirazioni, tranelli, dichiarazioni false, alleanze di comodo, spartizione dei bottini).
Se il popolo viene usato per tenere lindo il palazzo reale, non ci sarà nessuno a coltivare i campi e i bisogni primari non saranno soddisfatti, solo quelli indotti. Se un governante pensa solo a sé stesso e il popolo gli serve per le sue brame, il male ha il sopravvento. Perché tutto ciò che si ottiene per sentieri tortuosi e non attraverso la retta Via, è fonte di iniquità, è furto!
Non ci sono alternative o si sceglie il Tao e la vita, o si sceglie qualsiasi altro sentiero che porta con sé il male.