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Un altro giorno è andato

Con questo racconto ho partecipato a un concorso l’anno scorso. Mi piaceva il tema e l’imposizione di non superare una data lunghezza, era una sfida per me riuscire a rimanere dentro a dei confini. Il tema era scegliere il titolo da una canzone di Francesco Guccini. Non sono arrivato primo, neppure secondo, neppure decimo, malgrado […]

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Con questo racconto ho partecipato a un concorso l’anno scorso. Mi piaceva il tema e l’imposizione di non superare una data lunghezza, era una sfida per me riuscire a rimanere dentro a dei confini. Il tema era scegliere il titolo da una canzone di Francesco Guccini. Non sono arrivato primo, neppure secondo, neppure decimo, malgrado

Capitàno, mio capitàno

1987, Estate, Lisbona, tardo pomeriggio. Sono in un taxi che mi riporta all’albergo. Il tassista è loquace, mi chiede da dove vengo e dove ho trascorso la giornata. “Na praia de Cascais”, nella spiaggia di Cascais. «Ah», imbecca lui, «sei stato dal re!» Trasecolo, quale re? «Ma il re d’Italia!», ribatte sbalordito. Accidenti, è vero,

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1987, Estate, Lisbona, tardo pomeriggio. Sono in un taxi che mi riporta all’albergo. Il tassista è loquace, mi chiede da dove vengo e dove ho trascorso la giornata. “Na praia de Cascais”, nella spiaggia di Cascais. «Ah», imbecca lui, «sei stato dal re!» Trasecolo, quale re? «Ma il re d’Italia!», ribatte sbalordito. Accidenti, è vero,

La preghiera del mattino

Di mattina spesso mi soffermo un attimo a guardare verso Est la luce del nuovo giorno. Mi piace vedere il sole alzarsi piano piano. Mi racconto che lo faccio per rispettare un rito antico, una cerimonia che l’uomo ha iniziato a compiere da quanto gli è nata l’inquietudine della preesistenza e ha dovuto inventarsi un

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Di mattina spesso mi soffermo un attimo a guardare verso Est la luce del nuovo giorno. Mi piace vedere il sole alzarsi piano piano. Mi racconto che lo faccio per rispettare un rito antico, una cerimonia che l’uomo ha iniziato a compiere da quanto gli è nata l’inquietudine della preesistenza e ha dovuto inventarsi un

2013, di vecchi e di cipolle

Ieri un’anziana di ottantatré anni mi ha raccontato come viveva. Sono entrato in casa sua per lavoro, me lo sono sbrigato in poco tempo, ma non sono riuscito ad andarmene subito dopo. Vive al primo piano di un appartamento di case popolari. Il passo affaticato dal peso, dagli anni e dalla malattia. Gli anziani parlano,

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Ieri un’anziana di ottantatré anni mi ha raccontato come viveva. Sono entrato in casa sua per lavoro, me lo sono sbrigato in poco tempo, ma non sono riuscito ad andarmene subito dopo. Vive al primo piano di un appartamento di case popolari. Il passo affaticato dal peso, dagli anni e dalla malattia. Gli anziani parlano,

Contro il potere del maschio

Domenica scorsa la lettura del Vangelo si è soffermata su Mc 10,2-16. Il parroco, ma credo sia stata un’omelia comune, ha interpretato il passo evangelico come la legge messianica che abolisce il divorzio. Se da un lato il mio parroco ha avuto l’intelligenza di richiamare l’attenzione alla sacralità del matrimonio, visto come momento alto dell’esistenza

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Domenica scorsa la lettura del Vangelo si è soffermata su Mc 10,2-16. Il parroco, ma credo sia stata un’omelia comune, ha interpretato il passo evangelico come la legge messianica che abolisce il divorzio. Se da un lato il mio parroco ha avuto l’intelligenza di richiamare l’attenzione alla sacralità del matrimonio, visto come momento alto dell’esistenza

Sere d’Estate

Eccola qui l’Estate. Un leggero strato di sudore ricopre l’epidermide, ma la tecnologia aiuta, deodoranti passati sotto le ascelle, spruzzi di prufumo dello stilista celano come possono, e fin dove possono, il pungente odore del sudore. Puliti, accettati. Oggi hanno iniziato a raccogliere il frumento, solo dieci giorni fa passeggiavo prima del tramonto con mia

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Eccola qui l’Estate. Un leggero strato di sudore ricopre l’epidermide, ma la tecnologia aiuta, deodoranti passati sotto le ascelle, spruzzi di prufumo dello stilista celano come possono, e fin dove possono, il pungente odore del sudore. Puliti, accettati. Oggi hanno iniziato a raccogliere il frumento, solo dieci giorni fa passeggiavo prima del tramonto con mia

Redentor

Dio aveva visto che Venezia era superba, pensava di poter vivere senza di Lui, ingrata verso Dio per i doni ricevuti. Così Dio lasciò che il morbo della peste si difondesse pure in laguna. I politici si affidarono alla scienza di allora, ma i morti si sommavano ai morti. Così decisero di rivolgersi a Dio

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Dio aveva visto che Venezia era superba, pensava di poter vivere senza di Lui, ingrata verso Dio per i doni ricevuti. Così Dio lasciò che il morbo della peste si difondesse pure in laguna. I politici si affidarono alla scienza di allora, ma i morti si sommavano ai morti. Così decisero di rivolgersi a Dio

Triduo pasquale

Il Giovedì Santo mi è morto un parente e ho scoperto che la Chiesa, durante il Triduo pasquale, non pratica le messe ai defunti. Quindi la salma dovrà aspettare che passi Pasqua per avere le esequie. Mi sono meravigliato per la gabbia di dottrina in cui si sono cacciati i seguaci di Gesù, che hanno

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Il Giovedì Santo mi è morto un parente e ho scoperto che la Chiesa, durante il Triduo pasquale, non pratica le messe ai defunti. Quindi la salma dovrà aspettare che passi Pasqua per avere le esequie. Mi sono meravigliato per la gabbia di dottrina in cui si sono cacciati i seguaci di Gesù, che hanno

Aridità

Lei «Ma che bravo! Che cosa stai facendo?» Lui «Che domande? Che cosa può fare uno piegato davanti a una fontanella con la mano concava e le labbra accostate? Beve! E io mi sto dissetando!» Lei «Ah, ti disseti». Lui «Sì. Vuoi bere pure tu?» Lei «Ma hai visto quanta acqua hai sprecato?» Lui «Beh,

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Lei «Ma che bravo! Che cosa stai facendo?» Lui «Che domande? Che cosa può fare uno piegato davanti a una fontanella con la mano concava e le labbra accostate? Beve! E io mi sto dissetando!» Lei «Ah, ti disseti». Lui «Sì. Vuoi bere pure tu?» Lei «Ma hai visto quanta acqua hai sprecato?» Lui «Beh,

Della democrazia

Mi è giunta una e-mail dalla Grecia di un certo signor Platone. Ve la propongo.
Dal Libro VIII del “De Republica”
Disse Entopo: “Dimmi, o Socrate: se per salvare la democrazia occorre scegliere persone che il popolo né elegge né sa chi sono, questa dirsi si può ancora tale?”

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Mi è giunta una e-mail dalla Grecia di un certo signor Platone. Ve la propongo.
Dal Libro VIII del “De Republica”
Disse Entopo: “Dimmi, o Socrate: se per salvare la democrazia occorre scegliere persone che il popolo né elegge né sa chi sono, questa dirsi si può ancora tale?”

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