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IL BRUTTO POETA E L’AMORE

Eppure dovresti esserci abituato al passo indietro di una donna quando le corri incontro speranzoso, vivo, col cuore intontito di chimere narcotizzate dalle fantasie che ti compri nei mercati di seconda mano Invece non è così, non ci si abitua non ci si abitua mai e col tempo peggiora Si innamorano dell’altro, di quello che […]

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Eppure dovresti esserci abituato al passo indietro di una donna quando le corri incontro speranzoso, vivo, col cuore intontito di chimere narcotizzate dalle fantasie che ti compri nei mercati di seconda mano Invece non è così, non ci si abitua non ci si abitua mai e col tempo peggiora Si innamorano dell’altro, di quello che

Dall’Io ho all’Io sono

l vangelo di Luca 14,33 si chiude così:«…chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo.»Non faccio una esegesi, ma una riflessione.Che cosa sono gli averi? La risposta immediata è: le cose materiali che si possiedono. Quindi qualcosa di tangibile. Ma si tratta solo di questo?Una volta obbedito all’invito

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l vangelo di Luca 14,33 si chiude così:«…chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo.»Non faccio una esegesi, ma una riflessione.Che cosa sono gli averi? La risposta immediata è: le cose materiali che si possiedono. Quindi qualcosa di tangibile. Ma si tratta solo di questo?Una volta obbedito all’invito

Il Tao, come l’ho capito io – 81

LXXXI – L’EMERSIONE DEL NATURALE Parole autentiche non sono adorne; parole adorne autentiche non sono. Colui che è buono, non sfoggia parole, e chi sfoggia parole, non è buono. Chi sa di tutto, certo con è saggio; né chi è saggio, di certo, sa di tutto. Il vero saggio per sé non provvede: se si

Il Tao, come l’ho capito io – 81 Leggi tutto »

LXXXI – L’EMERSIONE DEL NATURALE Parole autentiche non sono adorne; parole adorne autentiche non sono. Colui che è buono, non sfoggia parole, e chi sfoggia parole, non è buono. Chi sa di tutto, certo con è saggio; né chi è saggio, di certo, sa di tutto. Il vero saggio per sé non provvede: se si

Il Tao, come l’ho capito io – 80

LXXX – ISOLARSI Piccoli regni con pochi abitanti: arnesi da lavoro in luogo d’uomini (sian dieci o cento) il popolo non usi. Tema la morte e fuori non emigri. Se anche vi son navigli e vi son carri, il popolo non tenti di salirvi; se anche vi son corazze e vi son armi, mai e

Il Tao, come l’ho capito io – 80 Leggi tutto »

LXXX – ISOLARSI Piccoli regni con pochi abitanti: arnesi da lavoro in luogo d’uomini (sian dieci o cento) il popolo non usi. Tema la morte e fuori non emigri. Se anche vi son navigli e vi son carri, il popolo non tenti di salirvi; se anche vi son corazze e vi son armi, mai e

Il Tao, come l’ho capito io – 79

LXXIX – TENER FEDE AL PATTO Quando ripari un gran torto hai certo un torto residuo. Come puoi considerarlo un bene? Per questo il santo tiene per sé la parte sinistra del patto e non esige dagli altri. Quei che ha virtù bada all’obbligo suo, quei che non ha virtù bada alle infrazioni altrui. La

Il Tao, come l’ho capito io – 79 Leggi tutto »

LXXIX – TENER FEDE AL PATTO Quando ripari un gran torto hai certo un torto residuo. Come puoi considerarlo un bene? Per questo il santo tiene per sé la parte sinistra del patto e non esige dagli altri. Quei che ha virtù bada all’obbligo suo, quei che non ha virtù bada alle infrazioni altrui. La

Il Tao, come l’ho capito io – 78

LXXVIII – PORTARE IL FARDELLO DELLA SINCERITÀ Nulla al mondo è più molle e più debole dell’acqua eppur nell’abradere ciò che è duro e forte nessuno riesce a superarla, nell’uso nulla può cambiarla. La debolezza vince la forza, la mollezza vince la durezza: al mondo non v’è nessuno che non lo sappia, ma nessuno v’è

Il Tao, come l’ho capito io – 78 Leggi tutto »

LXXVIII – PORTARE IL FARDELLO DELLA SINCERITÀ Nulla al mondo è più molle e più debole dell’acqua eppur nell’abradere ciò che è duro e forte nessuno riesce a superarla, nell’uso nulla può cambiarla. La debolezza vince la forza, la mollezza vince la durezza: al mondo non v’è nessuno che non lo sappia, ma nessuno v’è

Il Tao, come l’ho capito io – 77

LXXVII – LA VIA DEL CIELO La Via del Cielo come è simile all’armar l’arco! Quel ch’è alto viene abbassato, quel ch’è basso viene innalzato, quello che eccede viene ridotto, quel che difetta viene accresciuto. La Via del Cielo è di diminuire a chi ha in eccedenza e di aggiungere a chi non ha a

Il Tao, come l’ho capito io – 77 Leggi tutto »

LXXVII – LA VIA DEL CIELO La Via del Cielo come è simile all’armar l’arco! Quel ch’è alto viene abbassato, quel ch’è basso viene innalzato, quello che eccede viene ridotto, quel che difetta viene accresciuto. La Via del Cielo è di diminuire a chi ha in eccedenza e di aggiungere a chi non ha a

Il Tao, come l’ho capito io – 76

LXXVI – GUARDARSI DALLA FORZA Alla nascita l’uomo è molle e debole, alla morte è duro e forte. Tutte le creature, l’erbe e le piante quando vivono son molli e tenere quando muoiono son aride e secche. Durezza e forza sono compagne della morte, mollezza e debolezza sono compagne della vita. Per questo chi si

Il Tao, come l’ho capito io – 76 Leggi tutto »

LXXVI – GUARDARSI DALLA FORZA Alla nascita l’uomo è molle e debole, alla morte è duro e forte. Tutte le creature, l’erbe e le piante quando vivono son molli e tenere quando muoiono son aride e secche. Durezza e forza sono compagne della morte, mollezza e debolezza sono compagne della vita. Per questo chi si

Il Tao, come l’ho capito io – 75

LXXV – I DANNI DELLA CUPIDIGIA Il popolo soffre la fame perché chi sta sopra divora troppe tasse: ecco perché soffre la fame. Il popolo con difficoltà si governa perché chi sta sopra s’affaccenda: ecco perché con difficoltà si governa. Il popolo dà poca importanza alla morte perché chi sta sopra cerca l’intensità della vita:

Il Tao, come l’ho capito io – 75 Leggi tutto »

LXXV – I DANNI DELLA CUPIDIGIA Il popolo soffre la fame perché chi sta sopra divora troppe tasse: ecco perché soffre la fame. Il popolo con difficoltà si governa perché chi sta sopra s’affaccenda: ecco perché con difficoltà si governa. Il popolo dà poca importanza alla morte perché chi sta sopra cerca l’intensità della vita:

Il Tao, come l’ho capito io – 74

LXXIV – REPRIMERE GLI INGANNI Quando il popolo non teme di morire a che vale impaurirlo con la morte? Se faccio si che il popolo sempre tema di morire e quei che induce in inganno io possa prenderlo e metterlo a morte, chi sarà tanto ardito? Sempre mandi a morte chi ne ha la potestà,

Il Tao, come l’ho capito io – 74 Leggi tutto »

LXXIV – REPRIMERE GLI INGANNI Quando il popolo non teme di morire a che vale impaurirlo con la morte? Se faccio si che il popolo sempre tema di morire e quei che induce in inganno io possa prenderlo e metterlo a morte, chi sarà tanto ardito? Sempre mandi a morte chi ne ha la potestà,

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