razzo scia

Ventotto ottusi tonti

Chi vive dove vive l’aquila?La lucertola!La lucertola striscia ai piedi dell’aquila.Chi vive dove vive l’aquila?Il serpente!Il serpente sta avvolto nel nido dell’aquila!Chi vola dove vola l’aquila?L’avvoltoio!Il condor!Ma chi domina le rupi nelle altezze solitarie,Con la luce del sole sulle sue ali dorate,Incoronato dalla stella del mattino?L’aquila!(Albert Thurston da Il nuovo Spoon River, Edgar Lee Masters) […]

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Chi vive dove vive l’aquila?La lucertola!La lucertola striscia ai piedi dell’aquila.Chi vive dove vive l’aquila?Il serpente!Il serpente sta avvolto nel nido dell’aquila!Chi vola dove vola l’aquila?L’avvoltoio!Il condor!Ma chi domina le rupi nelle altezze solitarie,Con la luce del sole sulle sue ali dorate,Incoronato dalla stella del mattino?L’aquila!(Albert Thurston da Il nuovo Spoon River, Edgar Lee Masters)

Ehi, signore!

Le mura antiche e l’acciottolato che davano lustro e prestigio al centro storico adagiato nel saliscendi della collina, erano avvolte da una fitta nebbia; l’umidità rendeva sdrucciolevole in alcuni punti la strada silenziosa. Di tanto in tanto un lampione tentava di far filtrare la sua luce, ma si addensava a quella fredda nuvola avvolgente, costringendo

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Le mura antiche e l’acciottolato che davano lustro e prestigio al centro storico adagiato nel saliscendi della collina, erano avvolte da una fitta nebbia; l’umidità rendeva sdrucciolevole in alcuni punti la strada silenziosa. Di tanto in tanto un lampione tentava di far filtrare la sua luce, ma si addensava a quella fredda nuvola avvolgente, costringendo

Riflettendo su Gen 2,17

Il Signore, il Dio, comandò all’uomo: «Di ogni albero del giardino potrai liberamente mangiare, ma dell’albero della conoscenza del bene e del male non mangiarne, perché nel giorno in cui ne mangiassi per certo moriresti!» (Gen 2,16-17) Questo è il passo di Genesi su cui mi vorrei soffermare. Ho riportato il testo presente nel mirabile

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Il Signore, il Dio, comandò all’uomo: «Di ogni albero del giardino potrai liberamente mangiare, ma dell’albero della conoscenza del bene e del male non mangiarne, perché nel giorno in cui ne mangiassi per certo moriresti!» (Gen 2,16-17) Questo è il passo di Genesi su cui mi vorrei soffermare. Ho riportato il testo presente nel mirabile

I suoni delle cose

Il passo lento, la ciabatta strusciata lo riporta a quando impaziente doveva passare da una stanza all’altra ma la porta era ostruita dall’enorme stazza della nonna, che incedeva lenta e malsicura appoggiandosi alla parete. Lui aveva fretta, aveva cose importanti da fare, muovere il suo corpo con scatti, corse, risate e occhi meravigliati su quello che vedeva intorno a sé e la sua mente trasformava.

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Il passo lento, la ciabatta strusciata lo riporta a quando impaziente doveva passare da una stanza all’altra ma la porta era ostruita dall’enorme stazza della nonna, che incedeva lenta e malsicura appoggiandosi alla parete. Lui aveva fretta, aveva cose importanti da fare, muovere il suo corpo con scatti, corse, risate e occhi meravigliati su quello che vedeva intorno a sé e la sua mente trasformava.

Essere nonviolenti

Lo stare al mondo per l’umano in quanto essere pensante è fonte di inquietudine da sempre. Lo sappiamo dalle elementari che gli umani passarono a convivere dalla famiglia, al clan, alla tribù (un centinaio di persone), per poter sopravvivere alle insidie della vita. È nella vita in comune che l’uomo sviluppa il linguaggio e il pensiero. È nei periodi di carestia che scopre l’esistenza di altre tribù a cui depredare con la violenza i loro beni o iniziare un rapporto collaborativo, di mutuo sostegno e scambio. Sa che la Natura è un pericolo, ma è pure fonte di vita, è cosa altra ma pure vicina.

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Lo stare al mondo per l’umano in quanto essere pensante è fonte di inquietudine da sempre. Lo sappiamo dalle elementari che gli umani passarono a convivere dalla famiglia, al clan, alla tribù (un centinaio di persone), per poter sopravvivere alle insidie della vita. È nella vita in comune che l’uomo sviluppa il linguaggio e il pensiero. È nei periodi di carestia che scopre l’esistenza di altre tribù a cui depredare con la violenza i loro beni o iniziare un rapporto collaborativo, di mutuo sostegno e scambio. Sa che la Natura è un pericolo, ma è pure fonte di vita, è cosa altra ma pure vicina.

foglie d'autunno

La forza del silenzio

L’essere umano sa di non essere solo materia. Se lo fosse non proverebbe, come spesso accade, un senso di insoddisfazione, la sensazione di una mancanza, un disorientamento che necessita di una risposta.

Questa risposta non è ricercabile nel mondo delle cose, nel mondo fattuale, anche se la società occidentale ci invita a cercare nel mondo oggettivo, anzi ci facilita la vita offrendoci le soluzioni con la persuasione, la seduzione pubblicitaria. Ci spiega che il disagio interiore che ci inquieta va sedato con la somministrazione di oggetti finalizzati a un fulgore estetico del singolo che trova la sua piena realizzazione nel sentirsi ammirato e invidiato.

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L’essere umano sa di non essere solo materia. Se lo fosse non proverebbe, come spesso accade, un senso di insoddisfazione, la sensazione di una mancanza, un disorientamento che necessita di una risposta.

Questa risposta non è ricercabile nel mondo delle cose, nel mondo fattuale, anche se la società occidentale ci invita a cercare nel mondo oggettivo, anzi ci facilita la vita offrendoci le soluzioni con la persuasione, la seduzione pubblicitaria. Ci spiega che il disagio interiore che ci inquieta va sedato con la somministrazione di oggetti finalizzati a un fulgore estetico del singolo che trova la sua piena realizzazione nel sentirsi ammirato e invidiato.

motosega

Dialogo con una mosca

Finalmente è Autunno! Le giornate sono belle calde, ma non afose; si sta bene in maniche corte, si respira un’aria fresca, non ci si sente spossati dall’afa e dal calore dell’Estate. Ne approfitto per riprendere uno dei tanti lavori che la canicola estiva e il sole desertico mi ha fatto sospendere. Ho solo l’imbarazzo della

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Finalmente è Autunno! Le giornate sono belle calde, ma non afose; si sta bene in maniche corte, si respira un’aria fresca, non ci si sente spossati dall’afa e dal calore dell’Estate. Ne approfitto per riprendere uno dei tanti lavori che la canicola estiva e il sole desertico mi ha fatto sospendere. Ho solo l’imbarazzo della

Perché ho scritto Saluti da Maremonte Jonico

Una decina di anni fa, con l’uscita del primo libro, cedetti alle lusinghe di conoscenti e mi iscrissi a Facebook, mi dissero che sarebbe stato un ottimo veicolo pubblicitario per il libro.Di essere finito dentro il peggior postribolo intellettuale non ci misi molto a capirlo. In nome della libertà tutti hanno il diritto di esternare,

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Una decina di anni fa, con l’uscita del primo libro, cedetti alle lusinghe di conoscenti e mi iscrissi a Facebook, mi dissero che sarebbe stato un ottimo veicolo pubblicitario per il libro.Di essere finito dentro il peggior postribolo intellettuale non ci misi molto a capirlo. In nome della libertà tutti hanno il diritto di esternare,

Genitore del disagio

Il mondo di Franco Basaglia mi ha sempre messo a disagio, lo accettavo solo per i poeti che amavo leggere come Dino Campana, Charles Baudelaire o che mi affascinavano con i racconti come Edgar Allan Poe, Virginia Woolf. Il disturbo mentale fino a che toccava le menti creative, impreziosiva la lettura delle loro parole, arricchiva

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Il mondo di Franco Basaglia mi ha sempre messo a disagio, lo accettavo solo per i poeti che amavo leggere come Dino Campana, Charles Baudelaire o che mi affascinavano con i racconti come Edgar Allan Poe, Virginia Woolf. Il disturbo mentale fino a che toccava le menti creative, impreziosiva la lettura delle loro parole, arricchiva

Tre quesiti referendari per la libertà?

Mi sorprende assistere che tra i sostenitori delle tre proposte di referendum di cui si sta raccogliendo le firme ci siano coloro che, grazie ai canali sociali, mi hanno ribadito per tre anni che dormivo. “Sveglia!”, questa era la frase gentile che mi ripetevano, le altre le tralascio, non facevano a loro onore. Dovevo svegliarmi,

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Mi sorprende assistere che tra i sostenitori delle tre proposte di referendum di cui si sta raccogliendo le firme ci siano coloro che, grazie ai canali sociali, mi hanno ribadito per tre anni che dormivo. “Sveglia!”, questa era la frase gentile che mi ripetevano, le altre le tralascio, non facevano a loro onore. Dovevo svegliarmi,

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