Vittorie

Roberto S. è stato una promessa della nostra cittadina. Amava correre e aveva il fisico adatto per ottenere grandi risultati. È nato da una delle poche famiglie rimaste fedeli alla cura delle pecore e alla produzione dei formaggi. Roberto ha diviso il tempo della scuola tra lo studio e il pascolo. Al pascolo studiava e […]

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Roberto S. è stato una promessa della nostra cittadina. Amava correre e aveva il fisico adatto per ottenere grandi risultati. È nato da una delle poche famiglie rimaste fedeli alla cura delle pecore e alla produzione dei formaggi. Roberto ha diviso il tempo della scuola tra lo studio e il pascolo. Al pascolo studiava e

Irene

Vuoto. Un doloroso vuoto. E niente che ti consenta di evitarlo, niente con cui riempirlo; un vuoto pieno di dolore non ha alternative, lo devi vivere, ti impone di viverlo. Il mondo inizia nel profondo dei sentimenti e termina nella pelle, non c’è niente oltre, niente esiste, se non quello che è in te: il

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Vuoto. Un doloroso vuoto. E niente che ti consenta di evitarlo, niente con cui riempirlo; un vuoto pieno di dolore non ha alternative, lo devi vivere, ti impone di viverlo. Il mondo inizia nel profondo dei sentimenti e termina nella pelle, non c’è niente oltre, niente esiste, se non quello che è in te: il

Noi, nati nel 1963

Non è stato un anno qualunque il 1963. C’era nell’aria, a livello planetario, un qualcosa di elettrico, in molti stavano vedendo la possibilità di un mondo nuovo e desideravano viverlo. Ma questo cozzava con chi in quel tipo di mondo si trovava bene e lo gestiva sia economicamente che politicamente. La tradizione, il grigiore di

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Non è stato un anno qualunque il 1963. C’era nell’aria, a livello planetario, un qualcosa di elettrico, in molti stavano vedendo la possibilità di un mondo nuovo e desideravano viverlo. Ma questo cozzava con chi in quel tipo di mondo si trovava bene e lo gestiva sia economicamente che politicamente. La tradizione, il grigiore di

Un giorno inquieto

E questa vertigine dentro il cuore che oggi non mi vuol proprio lasciare mi allena dentro come un esercizio che non arriva mai alla perfezione per questo insiste a riprovare per questo persiste nella posizione fatica e suda, suda e fatica senza trovare una soluzione. Chissà a che devo tanta inattesa attenzione chissà chi mi

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E questa vertigine dentro il cuore che oggi non mi vuol proprio lasciare mi allena dentro come un esercizio che non arriva mai alla perfezione per questo insiste a riprovare per questo persiste nella posizione fatica e suda, suda e fatica senza trovare una soluzione. Chissà a che devo tanta inattesa attenzione chissà chi mi

Il brutto poeta e l’amore

Eppure dovresti esserci abituato al passo indietro di una donna quando le corri incontro speranzoso, vivo, col cuore intontito di chimere narcotizzate dalle fantasie che ti compri nei mercati di seconda mano Invece non è così, non ci si abitua non ci si abitua mai e col tempo peggiora Si innamorano dell’altro, di quello che

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Eppure dovresti esserci abituato al passo indietro di una donna quando le corri incontro speranzoso, vivo, col cuore intontito di chimere narcotizzate dalle fantasie che ti compri nei mercati di seconda mano Invece non è così, non ci si abitua non ci si abitua mai e col tempo peggiora Si innamorano dell’altro, di quello che

Dall’Io ho all’Io sono

l vangelo di Luca 14,33 si chiude così:«…chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo.»Non faccio una esegesi, ma una riflessione.Che cosa sono gli averi? La risposta immediata è: le cose materiali che si possiedono. Quindi qualcosa di tangibile. Ma si tratta solo di questo?Una volta obbedito all’invito

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l vangelo di Luca 14,33 si chiude così:«…chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo.»Non faccio una esegesi, ma una riflessione.Che cosa sono gli averi? La risposta immediata è: le cose materiali che si possiedono. Quindi qualcosa di tangibile. Ma si tratta solo di questo?Una volta obbedito all’invito

Il Tao, come l’ho capito io – 81

LXXXI – L’EMERSIONE DEL NATURALE Parole autentiche non sono adorne; parole adorne autentiche non sono. Colui che è buono, non sfoggia parole, e chi sfoggia parole, non è buono. Chi sa di tutto, certo con è saggio; né chi è saggio, di certo, sa di tutto. Il vero saggio per sé non provvede: se si

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LXXXI – L’EMERSIONE DEL NATURALE Parole autentiche non sono adorne; parole adorne autentiche non sono. Colui che è buono, non sfoggia parole, e chi sfoggia parole, non è buono. Chi sa di tutto, certo con è saggio; né chi è saggio, di certo, sa di tutto. Il vero saggio per sé non provvede: se si

Il Tao, come l’ho capito io – 80

LXXX – ISOLARSI Piccoli regni con pochi abitanti: arnesi da lavoro in luogo d’uomini (sian dieci o cento) il popolo non usi. Tema la morte e fuori non emigri. Se anche vi son navigli e vi son carri, il popolo non tenti di salirvi; se anche vi son corazze e vi son armi, mai e

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LXXX – ISOLARSI Piccoli regni con pochi abitanti: arnesi da lavoro in luogo d’uomini (sian dieci o cento) il popolo non usi. Tema la morte e fuori non emigri. Se anche vi son navigli e vi son carri, il popolo non tenti di salirvi; se anche vi son corazze e vi son armi, mai e

Il Tao, come l’ho capito io – 79

LXXIX – TENER FEDE AL PATTO Quando ripari un gran torto hai certo un torto residuo. Come puoi considerarlo un bene? Per questo il santo tiene per sé la parte sinistra del patto e non esige dagli altri. Quei che ha virtù bada all’obbligo suo, quei che non ha virtù bada alle infrazioni altrui. La

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LXXIX – TENER FEDE AL PATTO Quando ripari un gran torto hai certo un torto residuo. Come puoi considerarlo un bene? Per questo il santo tiene per sé la parte sinistra del patto e non esige dagli altri. Quei che ha virtù bada all’obbligo suo, quei che non ha virtù bada alle infrazioni altrui. La

Il Tao, come l’ho capito io – 78

LXXVIII – PORTARE IL FARDELLO DELLA SINCERITÀ Nulla al mondo è più molle e più debole dell’acqua eppur nell’abradere ciò che è duro e forte nessuno riesce a superarla, nell’uso nulla può cambiarla. La debolezza vince la forza, la mollezza vince la durezza: al mondo non v’è nessuno che non lo sappia, ma nessuno v’è

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LXXVIII – PORTARE IL FARDELLO DELLA SINCERITÀ Nulla al mondo è più molle e più debole dell’acqua eppur nell’abradere ciò che è duro e forte nessuno riesce a superarla, nell’uso nulla può cambiarla. La debolezza vince la forza, la mollezza vince la durezza: al mondo non v’è nessuno che non lo sappia, ma nessuno v’è

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