Il Tao, come l’ho capito io – 77

LXXVII – LA VIA DEL CIELO La Via del Cielo come è simile all’armar l’arco! Quel ch’è alto viene abbassato, quel ch’è basso viene innalzato, quello che eccede viene ridotto, quel che difetta viene accresciuto. La Via del Cielo è di diminuire a chi ha in eccedenza e di aggiungere a chi non ha a […]

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LXXVII – LA VIA DEL CIELO La Via del Cielo come è simile all’armar l’arco! Quel ch’è alto viene abbassato, quel ch’è basso viene innalzato, quello che eccede viene ridotto, quel che difetta viene accresciuto. La Via del Cielo è di diminuire a chi ha in eccedenza e di aggiungere a chi non ha a

Il Tao, come l’ho capito io – 76

LXXVI – GUARDARSI DALLA FORZA Alla nascita l’uomo è molle e debole, alla morte è duro e forte. Tutte le creature, l’erbe e le piante quando vivono son molli e tenere quando muoiono son aride e secche. Durezza e forza sono compagne della morte, mollezza e debolezza sono compagne della vita. Per questo chi si

Il Tao, come l’ho capito io – 76 Leggi tutto »

LXXVI – GUARDARSI DALLA FORZA Alla nascita l’uomo è molle e debole, alla morte è duro e forte. Tutte le creature, l’erbe e le piante quando vivono son molli e tenere quando muoiono son aride e secche. Durezza e forza sono compagne della morte, mollezza e debolezza sono compagne della vita. Per questo chi si

Il Tao, come l’ho capito io – 75

LXXV – I DANNI DELLA CUPIDIGIA Il popolo soffre la fame perché chi sta sopra divora troppe tasse: ecco perché soffre la fame. Il popolo con difficoltà si governa perché chi sta sopra s’affaccenda: ecco perché con difficoltà si governa. Il popolo dà poca importanza alla morte perché chi sta sopra cerca l’intensità della vita:

Il Tao, come l’ho capito io – 75 Leggi tutto »

LXXV – I DANNI DELLA CUPIDIGIA Il popolo soffre la fame perché chi sta sopra divora troppe tasse: ecco perché soffre la fame. Il popolo con difficoltà si governa perché chi sta sopra s’affaccenda: ecco perché con difficoltà si governa. Il popolo dà poca importanza alla morte perché chi sta sopra cerca l’intensità della vita:

Il Tao, come l’ho capito io – 74

LXXIV – REPRIMERE GLI INGANNI Quando il popolo non teme di morire a che vale impaurirlo con la morte? Se faccio si che il popolo sempre tema di morire e quei che induce in inganno io possa prenderlo e metterlo a morte, chi sarà tanto ardito? Sempre mandi a morte chi ne ha la potestà,

Il Tao, come l’ho capito io – 74 Leggi tutto »

LXXIV – REPRIMERE GLI INGANNI Quando il popolo non teme di morire a che vale impaurirlo con la morte? Se faccio si che il popolo sempre tema di morire e quei che induce in inganno io possa prenderlo e metterlo a morte, chi sarà tanto ardito? Sempre mandi a morte chi ne ha la potestà,

Il Tao, come l’ho capito io – 73

LXXIII – QUEL CHE LASCIA AGIRE Muore chi nell’osare pone il coraggio, vive chi nel non osare pone il coraggio: di questi due l’uno è profitto e l’altro è danno. Di quel che il cielo ha in odio chi conosce la ragione? Per questo il santo reputa difficile il primo. La Via del Cielo è

Il Tao, come l’ho capito io – 73 Leggi tutto »

LXXIII – QUEL CHE LASCIA AGIRE Muore chi nell’osare pone il coraggio, vive chi nel non osare pone il coraggio: di questi due l’uno è profitto e l’altro è danno. Di quel che il cielo ha in odio chi conosce la ragione? Per questo il santo reputa difficile il primo. La Via del Cielo è

Il Tao, come l’ho capito io – 72

LXXII – AVER CURA DI SÉ Quando il popolo non teme la tua autorità allora sopravviene la grande autorità. Non trovare angusto ciò che ti dà pace, non disgustarti di ciò che ti fa vivere, poiché solo chi non se ne disgusta non disgusta. Per questo il santo di sé conosce ma di sé non

Il Tao, come l’ho capito io – 72 Leggi tutto »

LXXII – AVER CURA DI SÉ Quando il popolo non teme la tua autorità allora sopravviene la grande autorità. Non trovare angusto ciò che ti dà pace, non disgustarti di ciò che ti fa vivere, poiché solo chi non se ne disgusta non disgusta. Per questo il santo di sé conosce ma di sé non

Il Tao, come l’ho capito io – 71

LXXI – IL DIFETTO DELLA SAPIENZA Somma cosa è l’ignoranza del sapiente, insania è la sapienza dell’ignorante. Solo chi si affligge di questa insania non è insano. Il santo non è insano perché si affligge di questa insania. Per questo non è insano. Siamo davanti al paradosso socratico: So di non sapere. Chi conosce il

Il Tao, come l’ho capito io – 71 Leggi tutto »

LXXI – IL DIFETTO DELLA SAPIENZA Somma cosa è l’ignoranza del sapiente, insania è la sapienza dell’ignorante. Solo chi si affligge di questa insania non è insano. Il santo non è insano perché si affligge di questa insania. Per questo non è insano. Siamo davanti al paradosso socratico: So di non sapere. Chi conosce il

Il Tao, come l’ho capito io – 70

LXX – LA DIFFICOLTÀ DI INTENDERE Le mie parole facilmente si intendono e facilmente si attuano, ma nessuno al mondo sa intenderle, nessuno al mondo sa attuarle. Le mie parole hanno un progenitore, le mie imprese hanno un principe, ma appunto perché non le intendono non intendono me. Poiché quelli che mi intendono sono rari

Il Tao, come l’ho capito io – 70 Leggi tutto »

LXX – LA DIFFICOLTÀ DI INTENDERE Le mie parole facilmente si intendono e facilmente si attuano, ma nessuno al mondo sa intenderle, nessuno al mondo sa attuarle. Le mie parole hanno un progenitore, le mie imprese hanno un principe, ma appunto perché non le intendono non intendono me. Poiché quelli che mi intendono sono rari

Il Tao, come l’ho capito io – 69

LXIX – L’USO DEL MISTERO Sull’adoperar gli eserciti c’è un detto: non oso far da padrone e faccio l’ospite, non oso avanzar d’un pollice e indietreggio di un piede. Questo vuol dire che non vi sono truppe da schierare, che non vi sono braccia da denudare, che non vi sono armi da impugnare. Sventura non

Il Tao, come l’ho capito io – 69 Leggi tutto »

LXIX – L’USO DEL MISTERO Sull’adoperar gli eserciti c’è un detto: non oso far da padrone e faccio l’ospite, non oso avanzar d’un pollice e indietreggio di un piede. Questo vuol dire che non vi sono truppe da schierare, che non vi sono braccia da denudare, che non vi sono armi da impugnare. Sventura non

Il Tao, come l’ho capito io – 68

LXVIII – RENDERSI EGUALE AL CIELO Chi ben fa il capitano non è irruente, chi ben guerreggia non è impetuoso, chi ben vince il nemico non dà battaglia, chi bene adopera gli uomini se ne pone al di sotto: questa è la virtù del non contendere, questa è la forza dell’adoprar gli uomini, questo è

Il Tao, come l’ho capito io – 68 Leggi tutto »

LXVIII – RENDERSI EGUALE AL CIELO Chi ben fa il capitano non è irruente, chi ben guerreggia non è impetuoso, chi ben vince il nemico non dà battaglia, chi bene adopera gli uomini se ne pone al di sotto: questa è la virtù del non contendere, questa è la forza dell’adoprar gli uomini, questo è

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