X - SAPER AGIRE Preserva l'Uno dimorando nelle due anime: sei capace di non farle separare? Pervieni all'estrema mollezza conservando il Qi : sei capace d'essere un pargolo? Purificato e mondo abbi visione del mistero: sei capace d'esser senza pecca? Governa il regno amando il popolo: sei capace di non aver sapienza? All'aprirsi e al chiudersi della porta del Cielo sei capace d'esser femmina? Luminoso e comprensivo penetra ovunque: sei capace di non agire? Fa vivere le creature e nutrile, falle vivere e non tenerle come tue, opera e non aspettarti nulla, falle crescere e non governarle. Questa è la misteriosa virtù.
La nostra vitalità, secondo il Tao, l’abbiamo ricevuta all’inizio grazie alla presenza di hun e po, che viene tradotto con anima spirituale e anima senziente. Compito dell’uomo è quello di mantenere sane queste due anime così da preservare l’unità, attraverso la pulizia della mente e del corpo. Mente e corpo non vanno viste come una dicotomia, una separazione netta tra i due, nella filosofia cinese, come abbiamo visto, tutto è in relazione. Quindi mantenendo sani corpo e mente, si rimane nell’unità, nella completezza. Se si separano, se si dà importanza a uno e si trascura l’altro, l’unità viene meno, perché essendo hun e po in relazione tra loro, un danno che facciamo a uno, si ripercuote anche all’altro. L’ira, danneggia hun, la paura danneggia po. Hun per la medicina cinese risiede nel fegato, l’ira lo danneggia (lo diciamo anche noi in senso figurato “Mi son fatto un fegato così dalla rabbia”, indicando che si è ingrossato, il fegato ingrossato è una malattia). Po risiede nei polmoni. Se hun resta tranquillo, ci si può incamminare nel Tao, se il respiro è tranquillo (po), si vive più a lungo. Saper agire significa per primo questo: trovare un modo di vivere sano, un’alimentazione sana. Se non lo si fa si rischia di rompere la relazione tra hun e po, non ci si fa del bene. L’Uno resta tale in un cuore puro che si riflette in una condotta pura.
Il Qi, l’energia vitale che abbiamo dentro di noi e che muove l’universo, abbinata alla ricerca di mantenere l’essenza della nostra natura, di ingranaggio all’interno dell’unità, ci permette di conformarci alla vita; in altre parole, dobbiamo essere come un pargolo che affronta la vita con meraviglia e stupore, non con rabbia, ansie o volontà di arrivismo, Se facciamo così la forza vitale Qi, non ci sfugge. Mondiamo il nostro cuore, rendiamolo pulito da pensieri cattivi o di dominio e riusciremo ad affacciarci al mistero, ci si apre alla conoscenza; un cuore puro non ha pecche. Se governiamo noi stessi nel rispetto del Qi, senza inquinarlo con pensieri o cibi sbagliati, siamo integri. Se chi governa il popolo lo fa per amore verso di lui e non per interessi di portafoglio, lo Stato è tranquillo, vigono virtù e benevolenza.
Nell’inspirare e nell’espirare (All’aprirsi e al chiudersi della porta del Cielo), quindi in ogni istante della nostra vita, siamo capaci di essere femmina? Al maschio si associa l’aggressività, alla femmina la tranquillità, la docilità. Siamo capaci di vivere in docilità, in tranquillità?
Il Tao, come la luce del sole o della luna, si espande ovunque senza vederlo, ma ci consente di vedere, tendiamo l’orecchio ma non lo udiamo, eppure c’è: non c’è modo di racchiudere il Tao, in qualcosa di concreto o in un ragionamento, siamo capaci di accettarlo e di assomigliargli? Ovvero esserci senza esserci, senza lasciare che un’impronta tradisca il nostro passaggio?
Fa vivere le creature e nutrile,
falle vivere e non tenerle come tue,
opera e non aspettarti nulla,
falle crescere e non governarle.
Questa è la misteriosa virtù.
Straordinario questo passaggio, in antitesi al passo biblico della Genesi che ha permesso all’uomo meschino di operare dannosamente nel mondo, mi riferisco a Gen 1, 28:
Dio li benedisse e Dio disse loro:
«Siate fecondi e moltiplicatevi,
riempite la terra e soggiogatela,
dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo
e su ogni essere vivente che striscia sulla terra».
Se Lao Tsu invita ad avere cura del Creato, perpetuando l’invito allo spirito di servizio, Genesi parla espressamente di dominio. Soggiogare la Terra è proprio quello che stiamo facendo, incuranti delle reazioni della natura che ricadono anche su di noi. Eppure la virtù del Tao è proprio questa: far crescere l’universo senza chiedere nulla in cambio. Questo credo sia l’imperativo che ogni essere umano e soprattutto chi ha incarichi di governo, o aspira ad averne, deve avere prioritario: operare per il riequilibrio del Pianeta; governare con amore, avere l’anima senziente e l’anima vitale ben strette e animate dal Qi; allontanare ogni desiderio che lorda il cuore, non agire e con mollezza assecondare le regole dell’universo, essere flessibili, in nome della vita.