Il Tao, come l’ho capito io – 16

XVI - VOLGERSI ALLA RADICE
Arrivare alla vacuità è il culmine,
mantenere la quiete è schiettezza:
le diecimila creature insieme sorgono
ed io le vedo ritornare a quelle,
quando le creature hanno avuto il lor rigoglio
ciascuna fa ritorno alla sua radice.
Tornare alla radice è quiete,
il che vuol dire restituire il mandato,
restituire il mandato è eternità.
Chi conosce l'eternità è illuminato,
chi non la conosce insensatamente provoca sventure.
Chi conosce l'eternità tutto abbraccia,
tutto abbracciando è equanime,
essendo equanime è sovrano,
essendo sovrano è Cielo,
essendo Cielo è Tao,
essendo Tao a lungo dura
e per tutta la vita non corre pericolo.

Chi sceglie il Tao ha come arrivo la vacuità. Ovvero ha superato i desideri e vinto le passioni, vive nella quiete, diventa genuino.

Le diecimila creature vivono assieme, dopo aver espresso tutta la loro pienezza, la loro bellezza, come i fiori, appassiscono e muoiono, tornano all’origine, là dove ha avuto inizio la loro storia. Il ritorno all’origine, alle proprie radici è uno stato di quiete, uno stato di vuoto che tutto accoglie. Le radici sono il primo ente a portare la vita, quindi si ritorna alla vita.

Si restituisce il mandato. Il mandato era convinzione che fosse impartito dalle creature del Cielo che ne stabilivano la durata. Restituendo il mandato si è nell’eternità, si restituisce il mandato alla vita, alle radici, questo è l’eterno fluire del Tao.

Se si capisce questo eterno fluire, allora si è illuminati, si è compreso il Tao. Se non lo si comprende allora si possono predisporre delle soluzioni artificiose che possono danneggiare il mondo. Pensiamo a come stiamo maltrattando la Natura credendoci superiori e dominatori: viviamo in un’epoca che è distante dal Tao.

Chi conosce il Tao, chi conosce l’eternità è equanime, è disinteressato alle passioni e ai desideri, non ha pregiudizi e tutto abbraccia, comprende tutto. Se comprende, allora è generoso e retto, non ha vizi; non conosce l’egoismo, sa governare la sua persona, così diventa simile alle forze sovrannaturali perché le ritrova in sé (diventa quello che Gesù chiama figlio di Dio, l’umano che raggiunge la sua condizione divina); diventando Tao ha la vita eterna, ovvero una vita piena che nessuno gli può scalfire, non corre più pericolo.

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