Il Tao, come l’ho capito io – 19

XIX - TORNARE ALLA PUREZZA
Tralascia la santità e ripudia la sapienza
e il popolo s'avvantaggerà di cento doppie,
tralascia la carità e ripudia la giustizia
ed esso tornerà alla pietà filiale e alla clemenza paterna,
tralascia l'abilità e ripudia il lucro
e più non vi saranno ladri e briganti.
Quelle tre reputa formali e insufficienti,
perciò insegna che v'è altro a cui attenersi:
mostrati semplice e mantieniti grezzo,
abbi poco egoismo e scarse brame.

Come abbiamo letto nel capitolo precedente, nelle epoche di abbandono del Tao, si è sopperito con la sapienza, la carità, la giustizia, la pietà e la clemenza.

Sembrano delle ottime virtù, e lo sono, ma il testo dice che non dobbiamo aspirare a esse per il raggiungimento del Tao, sono dei correttivi necessari per le epoche malsane. Bisogna che i governanti tornino al non agire. Bisogna educare il popolo a non agire, deve tornare alla semplicità, alla spontaneità. Si educa con l’esempio, non con le parole, quindi il governante deve essere semplice e grezzo. Per grezzo intende non sofisticato, elaborato, insomma deve essere sincero, tutti dobbiamo tornare alla semplicità. Aver poco egoismo significa non pensare a sé stessi, essere una persona corretta e non corrotta, aver scarse brame significa essere autentici.

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