XXI - SVUOTARE IL CUORE Il contenere di chi ha la virtù del vuoto solo al Tao s'adegua. Per le creature il Tao è indistinto e indeterminato. Oh, come indeterminato e indistinto nel suo seno racchiude le immagini! Oh, come indistinto e indeterminato nel suo seno racchiude gli archetipi! Oh, come profondo e misterioso nel suo seno racchiude l'essenza dell'essere! Questa essenza è assai genuina nel suo seno ne racchiude la conferma. Dai tempi antichi sino ad oggi il suo nome non passa e così acconsente a tutti gli inizi. Da che conosco il modo di tutti gli inizi? Da questo.
Così come i visceri sono predisposti al vuoto per contenere esclusivamente il contenuto per cui sono predisposti (l’intestino il cibo, la vescica le urine, per esempio), così colui che fa il vuoto dentro di sé non può contenere altro che quanto indica il Tao, sebbene possa essere riempito di ogni sozzura, l’umano dalla grande virtù, dà retta solo al Tao.
L’atteggiamento del Tao verso le persone è indistinto e indeterminato, non ha legami, quindi non ci dobbiamo aspettare niente di prefissato. Questo è un concetto di non facile comprensione per noi occidentali, che viviamo, erroneamente (e a niente è servito l’insegnamento di Gesù), la relazione verso Dio come premio o punizione in base a come ci comportiamo.
Il Tao, indistinto e indeterminato, all’interno della persona informe mette l’immagine di tutte le creature, vi introduce il modello dell’Uno e il Qi che genera vita.
Profondo e misterioso dentro di ogni persona, ci mette ogni intelligenza, anche sovrannaturale, lo yin e lo yang, tutto risiede in noi. Quello che abbiamo in noi, è genuino, ovvero è privo di sofisticazioni, è puro, non ha alterazioni, questo, assieme al Qi ci dà vita. Questo accade da sempre, così consente a tutti la vita.
Da che cosa capisco che questo è opera del Tao? Guardandomi intorno, osservando la vita.