XXVI – LA VIRTÙ DEL GRAVE Il grave è radice del leggero, il quieto è signore dell'irrequieto. Per questo il santo viaggia tutto il giorno senza discostarsi dal bagaglio, anche se possiede palazzi regali placidamente se ne sta distaccato. Che sarà se il signore di diecimila carri leggero si fa nel mondo? Se è leggero perde il fondamento, se è irrequieto perde la sua signoria.
Un monito per il sovrano. Ciò che è grave, nel senso di pesante, è radice del leggero, sta alla base, come le radici sono alla base di un fiore. Una cosa pesante non può stare sopra una cosa leggera, la rovina. Il quieto comanda l’irrequieto, inteso come colui che non sta fermo. Un sovrano deve essere quieto per non perdere la sua maestosità. La persona deve essere quieta, altrimenti può mettere in pericolo sé stessa.
Per questo motivo il santo non si distacca dalla gravità del suo bagaglio (la quiete) e cammina nel Tao. E se pure possiede palazzi, permane nella calma e prosegue il suo cammino, non si sofferma sui suoi averi.
Se il signore di diecimila carri (cioè il sovrano) è leggero e irrequieto che ne sarà del mondo? Facile la risposta, un sovrano leggero, frivolo porta uno Stato alla perdizione, vive nella licenziosità, lo rende debole (perde il fondamento); se è irrequieto, manca di ponderazione e comanda con la forza, è un tiranno.