XXIX - NON AGIRE Quei che volendo tenere il mondo lo governa, a mio parere non vi riuscirà giammai. Il mondo è un vaso sovrannaturale che non si può governare: chi governa lo corrompe, chi dirige lo svia, poiché tra le creature taluna precede ed altra segue, taluna è calda ed altra è fredda, taluna è forte ed altra è debole, taluna è tranquilla ed altra è pericolosa. Per questo il santo rifugge dall'eccesso, rifugge dallo sperpero, rifugge dal fasto.
Chi ha sete di potere e vuole comandare il mondo non vi riuscirà, perché il Cielo comunque lo sovrasta e il Cielo si conforma al Tao, come abbiamo visto. Non può dominare sulla Terra perché vuole quiete, mentre chi brama è inquieto. Il popolo stesso non si riesce a soggiogarlo, perché ha molte meno brame del sovrano, quindi è più vicino al Tao.
Il mondo è un vaso soprannaturale, il vaso è una forma armonica, perfetta fatta di vuoto, quindi l’umano che aspira alla quiete interiore non può essere governato, perché è lontano dall’azione.
Chi governa attraverso l’azione corrompe il popolo riempiendolo di desideri e lo svia dal Tao portandolo a vivere nell’ipocrisia. Perché tra il popolo c’è chi guida e chi segue, c’è il forte e c’è il debole, c’è la persona mite e quella pericolosa.
Così è la persona nel sentiero del Tao, a volte avanza altre rallenta, ha momenti in cui è forte e altre in cui esprime debolezza, a volte riesce a restare nella non azione, altre no.
Il santo rifiuta l’eccesso, lo spreco e il fasto, tutti elementi che offre il sovrano per sottomettere la libertà del popolo. Oggi potremo dire che chi vive il Tao rifugge la pubblicità, la vera imperatrice di questi tempi e il controllo che spesso scade in abbrutimento della persona nell’uso delle piattaforme sociali.