Il Tao, come l’ho capito io – 30

XXX - LIMITARE LE OPERAZIONI MILITARI
Quei che col Tao assiste il sovrano
non fa violenza al mondo con le armi,
nelle sue imprese preferisce controbattere.
Là dove stanziano le milizie
nascono sterpi e rovi,
al seguito dei grandi eserciti
vengono certo annate di miseria.
Chi ben li adopra
soccorre e basta,
non osa con essi acquistar potenza.
Soccorre e non si esalta,
soccorre e non si gloria,
soccorre e non s'insuperbisce,
soccorre quando non può farne a meno,
soccorre ma non fa violenza.
Quel che s'invigorisce allor decade:
vuol dire che non è conforme al Tao.
Ciò che non è conforme al Tao presto finisce.

I consiglieri del sovrano che seguono la via del Tao non fanno violenza all’uomo, quindo neppure il sovrano che segue il Tao si può lordare di violenza, pratica il non agire, quindi preferisce controbattere, non si fa mai promotore della violenza.

Perché sa che dove c’è guerra non c’è spazio per la vita, nascono sterpi e rovi, perché i campi vengono abbandonati, diventano teatro di sanguinose battaglie. Dove passano gli eserciti si semina solo miseria.

Il sovrano che segue il Tao usa il suo esercito per soccorrere, non certo per invadere e per rispondere alla sete di conquista. Soccorre senza esaltarsi, glorificarsi, insuperbirsi, non cede alla violenza.

Così la persona, deve fare ciò che va fatto, niente di più; raggiunge lo scopo, ma non insiste per avvantaggiarsi; è risoluta, ma non si insuperbisce; conclude il suo compito, ma non strafà.

Il sovrano deve ricorrere alle armi per rimuovere le oppressioni, però non si deve abbandonare alla violenza. Così come abbiamo letto nel capitolo 23:

un turbine di vento non dura una mattina,

un rovescio di pioggia non dura una giornata

così sarà per uno stato di oppressione, non è conforme al Tao, quindi non può durare.

È quello che diceva Giovanni Falcone: “La mafia non è affatto invincibile; è un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fine. Piuttosto, bisogna rendersi conto che è un fenomeno terribilmente serio e molto grave; e che si può vincere non pretendendo l’eroismo da inermi cittadini, ma impegnando in questa battaglia tutte le forze migliori delle istituzioni.”

Ci ha spiegato, senza volerlo, questo capitolo del Tao.

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