XXXIV - CONFIDARE NEL PERFETTO Come è universale il gran Tao! può stare a sinistra come a destra. In esso fidando vengono alla vita le creature ed esso non le rifiuta, l'opera compiuta non chiama sua. Veste e nutre le creature ma non se ne fa signore, esso che sempre non ha brame può esser nominato Piccolo. Le creature ad esso si volgono ma esso non se ne fa signore, può esser nominato Grande. Poiché giammai si fa grande può realizzare la sua grandezza.
Il Tao è ovunque, se lo pensiamo come un’energia superiore e vitale ci viene facile pensare che sia proprio così, oltretutto sentiamo che c’è qualcosa di più grande di noi che ci sovrasta e ci ingloba. È da qui che arriva la vita, vale per ogni creatura, lui è l’origine della vita di ogni creatura, non ne rifiuta nessuna, ma non si appropria di questa creazione, non si esalta, non si vanta. Veste e nutre ogni creatura senza sentirsene padrone perché il Tao non ha brame, quindi le diecimila creature non sanno che devono la loro esistenza al Tao, per questo può essere detto Piccolo.
Eppure, come i fiumi vanno spontaneamente al mare, così le creature si orientano verso il Tao perché cercano il Qi, la forza vitale, ma lui non elargisce o toglie come fa un sovrano umano, lui esclusivamente dà, per questo può essere definito Grande.
Senza cercare la sua grandezza, così operando realizza la sua grandezza.
Così deve essere il santo, cela il suo nome, non ostenta la sua virtù, la sua sola presenza trasforma senza proferire parola, poiché cammina dentro il Tao, vive in un mondo regolato, ordinato, spontaneo, così esprime la sua grandezza.