Il Tao, come l’ho capito io – 40

XL - DOVE ANDARE E CHE ADOPERARE
Il tornare è il movimento del Tao,
la debolezza è quel che adopra il Tao.
Le diecimila creature che sono sotto il cielo
hanno vita dall'essere,
l'essere ha vita dal non-essere.

La scienza ci dice che l’ipotesi più accreditata della nascita dell’Universo sia il Big Bang questo grande scoppio di un punto infinitesimamente denso e caldo che ha dato il via a un’espansione che ancora sussiste, generando tra le altre cose, anche la dimensione tempo. Già, ma prima di quel momento che cosa c’era? Inutile chiedersi del prima se accettiamo il Big Bang, prima è un avverbio di tempo, se il tempo è nato col Big Bang, è inutile farsi quella domanda: non esiste quel prima. Le cose cambiano se prendiamo in considerazione il Big Bounce, il grande rimbalzo, una teoria che ha cento anni, la qual dice che il Big Bang è conseguenza della contrazione precedente dell’Universo, quindi prima il tempo c’era e l’universo ha vissuto una fase di contrazione per poi riespandersi. Lasciamo lo sviluppo di queste teorie a chi ne ha la capacità, noi cerchiamo di capire il Tao. Questo capitolo ci dice che il Tao è un continuo movimento, un ritorno alle sue radici, da una fase di espansione si ritorna alla radice, lo fa sfruttando la quiete (la debolezza). Ogni vivente ha vita grazie al Tao che ci infonde il Qi, l’energia vitale, ma bisogna ricordare che se la vita la vediamo grazie al mondo animato, tutto questo è diventato tale grazie al non-essere del Tao, ovvero da chi non ha forma. La forma è data dalla non-forma.

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