Il Tao, come l’ho capito io – 43

XLIII - LO STRUMENTO UNIVERSALE
Ciò che v'è di più molle al mondo
assoggetta ciò che v'è di più duro al mondo,
quel che non ha esistenza
penetra là dove non sono interstizi.
Da questo so che v'è profitto nel non agire.
All'insegnamento non detto,
al profitto del non agire,
pochi di quelli che sono sotto il cielo arrivano.

È vero che ciò che è molle domina ciò che è duro? Osservando la nature dobbiamo rispondere: Sì. L’acqua non ha forma eppure sappiamo che la goccia spacca la pietra. Non c’è interstizio in cui l’acqua non passi. Così è il Tao, il quale è presente ovunque senza vederlo e senza udirlo. Il Tao nell’economia delle cose non agisce eppure tutte le creature si assoggettano al Tao. Da questo si capisce l’importanza del non agire. Non servono parole per uniformarsi al Tao, va accolto e sentito. Se non si rincorrono le proprie ambizioni, ma si permane nel non agire, lasciandoci guidare dal Tao, senza imporci percorsi o regole per dominare, ma restando semplici, senza sovrastrutture, riusciremo a comprendere e a vivere il Tao.

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