LXXII - AVER CURA DI SÉ Quando il popolo non teme la tua autorità allora sopravviene la grande autorità. Non trovare angusto ciò che ti dà pace, non disgustarti di ciò che ti fa vivere, poiché solo chi non se ne disgusta non disgusta. Per questo il santo di sé conosce ma di sé non fa mostra, di sé ha cura ma di sé non fa pregio. Perciò respinge l'uno e preferisce l'altro.
Quando l’autorità non riesce a tener a freno il popolo, nel senso che non lo lascia vivere con spontaneità, ma attua azioni coercizzanti, allora si crea una frattura che potrà essere rimediata solo dal Cielo, la grande autorità.
Non dobbiamo sentire disagevole il non agire e la purezza (ciò che ti dà pace) e non dobbiamo disgustarci di fare della nostra vita un servizio e di rimanere nel vuoto (ciò che ti fa vivere), perché così vivendo saremo apprezzati.
Il santo che sa di vivere in questo modo, non cede all’effimera esibizione, cura la sua spiritualità e non se ne vanta.
All’esibizione e il pavoneggiarsi, preferisce il conoscersi nel profondo e il curare sé stesso.