LXXVIII - PORTARE IL FARDELLO DELLA SINCERITÀ Nulla al mondo è più molle e più debole dell'acqua eppur nell'abradere ciò che è duro e forte nessuno riesce a superarla, nell'uso nulla può cambiarla. La debolezza vince la forza, la mollezza vince la durezza: al mondo non v'è nessuno che non lo sappia, ma nessuno v'è che sia capace di attuarlo. Per questo il santo dice: chi prende su di sé le sozzure del regno è signore dell'altare della terra e dei grani, chi prende su di sé i mali del regno è sovrano del mondo. Un detto esatto che appare contraddittorio.
Forse lo capiamo meglio se usiamo le parole evangeliche «Chi mi vuol seguire rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua». Non credo sia così scontato aver capito queste parole.
Come abbiamo già visto in altri capitoli, Lao Tzu insiste a confrontare le nostre vite con la mollezza e la debolezza (apparente) dell’acqua. Passa tra le rocce dure e forti e lentamente produce l’erosione, nessuno la può vincere. La debolezza vince sulla forza, la mollezza ha la meglio sulla durezza. Questa qualità dell’acqua ci è nota, però nessuno vuole applicare su di sé questo principio.
Per questo chi prende su di sé le sozzure del regno e i mali del regno, è sovrano del mondo. Un concetto che non capiamo, proprio come la frase evangelica dell’inizio.
Gesù dice «Chi mi vuol seguire» che deve fare? Rinnegare sé stesso. Ovvero? Rinunciare alle brame, ai desideri, a tutto ciò che è effimero e che però ammalia. «Prenda la sua croce» non significa vivere di sacrifici, andrebbe in antitesi con il desiderio di felicità che il Regno di Dio diffonde; significa che dobbiamo accettare di non essere compresi in questa scelta, di accettare il dileggio, perché siamo nella via giusta.
Lao Tzu dice: «Chi vuol vivere nel Tao» prenda su di sé le sozzure del mondo, cioè quello che per la maggioranza è schifo. Che cosa fa schifo? Una vita semplice, spontanea, naturale; il mondo rincorre l’artificiosità, l’esibizionismo, l’arricchimento a ogni costo, la prevaricazione. Lao Tzu ci dice di prendere su di noi i mali del regno, per consegnare in cambio il bene. Chi diffonde il bene è sovrano.
È dura da capire!