LXXX - ISOLARSI Piccoli regni con pochi abitanti: arnesi da lavoro in luogo d’uomini (sian dieci o cento) il popolo non usi. Tema la morte e fuori non emigri. Se anche vi son navigli e vi son carri, il popolo non tenti di salirvi; se anche vi son corazze e vi son armi, mai e poi mai le tiri fuori il popolo. E ritorni ad usar nodi di corda; e trovi gusto in cibi e vesti suoi; ed ami la sua casa, i suoi costumi. Se stati vi vedessero vicini tanto che cani e galli se ne udissero, invecchino così, fino alla morte quei due popoli: senza alcun contatto.
Auspica di governare un grande regno applicando le stesse regole del regnare uno piccolo.
Un piccolo regno ha meno abitanti. Anche se ci sono macchine che possono lavorare da dieci a cento volte più velocemente dell’uomo, non sono necessarie. Avendo tutti la loro occupazione, prendono sul serio la morte e non desiderano di cercare una nuova vita verso altri regni. Sebbene abbiano barche e carrozze, nessuno le usa. Sebbene abbiano armature e armi, nessuno le mostra. Gli uomini tornano all’annodatura della corda al posto della scrittura. Cerchiamo di capire questo passaggio. Lao Tzu non vede di buon grado la scrittura perché è un veicolo di diffusione di pensieri e idee, può spingere ad alimentare brame e desideri. Per questo auspica l’annodatura della corda, un metodo cinese prima della scrittura che permetteva la memorizzazione.
Il loro cibo è semplice e buono, i loro vestiti raffinati ma semplici, le loro case sicure; sono felici a modo loro. Sebbene vivano alla vista dei loro vicini, e dall’altra parte della strada si sentono galli che cantano e cani che abbaiano, convivono in pace mentre invecchiano e muoiono.