Questa mattina l’aria era fresca, pizzicava leggermente, era piacevole. Qii tra le strade bianche sentivo solo dei galli rimbalzarsi la sveglia e dei temerari uccellini cinguettare. La luce del sole dopo alcune giornate di pioggia proponeva un’atmosfera sgombra, nitida tanto da vedere le montagne innevate fino alle colline con queste ultime nevicate di marzo. Il silenzio e la pace.
Tutto predisponeva a quella che dovrebbe essere stata una buona giornata.
Invece no, esperti e governanti questa notte hanno scritto che questa pace è solo apparente, un morbo invisibile, impalpabile sta girando per queste terre e sulla cartina geografica che le rappresenta ci hanno passato una matita rossa.
Il nemico invisibile è il più subdolo, ma bisogna essere pronti a scovarlo e sconfiggerlo. Ognuno deve fare la sua parte.
Non sarà una giornata di mimose e di donne che vorranno ricordare la loro indipendenza raggiunta a fatica e tuttora oltraggiata, oggi le donne per prime dimostreranno ciò che valgono, sapranno rimboccarsi le maniche, osservare le avvertenze per non farla passare liscia al morbo e sorridere. Perché loro sanno che venire al mondo costa fatica e dolore, quindi non si lasceranno sopraffare dal panico, lanceranno come coriandoli le loro parole di speranza affinché anche i maschi, più ottusi, menomati nel non poter fendere e colpire un nemico che non si sanno spiegare, troveranno una fiducia in una luce riflessa dagli occhi delle donne d’ogni età. Così è stato e così sarà; chi sa generare vita, porta sempre vita.