Lubiana

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Sono tornato da meno di due ore da Lubiana. È stata una giornata nuvolosa che al pomeriggio si è aperta a un timido sole ma non è riuscito a riscaldarla dal gelo.
Mi ha fatto una piacevole impressione, una città in cui potrei provare di vivere. Ha un centro storico stupendo, ci sono molti palazzi che riportano alla dominante Vienna, ma pure alla sua ricerca di trovare una propria identità, accettando dall’Italia dei suggerimenti per reinterpretarli. C’è molto barocco nel piccolo centro storico, rispettosamente proibito alle automobili (per la raccolta differenziata usano mezzi elettrici), e accenni che riportano alle fontane del Bernini o a ponti che rievocano quello di Rialto.
Intruppato dietro a una guida ho cercato di assorbire le sue parole per dare un senso al piacere degli occhi, mentre i miei bambini si avventavano sui cumuli di neve.
Mi è piaciuto trovarmi assorbito in un libro che avevo letto tempo fa “Veronika decide di morire” di Coelho, sembrava quasi che il romanzo tornasse a comporsi davanti a me, ero dentro i luoghi che lo avevano ispirato. Ero davanti alla statua di France Preseren, nella piazza dove Veronika stava vedendo i Boliviani quando aveva deciso di morire. Non dev’essere stato difficile farsi ispirare da Lubiana, è una città che è un piacere per gli occhi e per l’anima.
Le parole della giuda erano piene di un fiero patriottismo, d’altra parte l’indipendenza l’hanno raggiunta solo nel 1991, Lubiana solo da vent’anni non è più una provincia periferica ma una capitale. E questo mi è stato difficile capirlo, conta sui trecentomila abitanti, ben lontana dai caotici numeri di altre capitali, è una grande cittadina, in cui si respira una tranquillità e un’ospitalità ancora genuine, dettate da una sofferenza superata solo di recente. La mia idea di capitale si avvicina al caos, alla fretta, al traffico, a una miriade di solitudini che si muovono nei tram, autobus, metropolitane, alla poca cura del territorio, al timore di un’aggressione.
Non mi dilungo oltre, le mie sono le sensazioni di un turista mordi e fuggi. Ma Lubiana mi ha dato una grande pace nel cuore, la sensazione che tra quei palazzi, quei ponti, potrei trovare casa.
Piccola nota che mi ha fatto vergognare: a Luglio hanno inaugurato un moderno ponte sul fiume Ljubljanica e gli Italiani hanno cominciato a riempirlo di lucchetti…

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